Gatti, topi, stress e paura: la chimica della caccia
L'eterna lotta tra gatti e topi è una scena che si ripete da millenni. Ma qual è il segreto di questa caccia così efficace? La risposta potrebbe risiedere in una molecola chiamata MUP, un cairormone rilasciato dai gatti che scatena stress e paura nei topi.
Il MUP, la "molecola della paura":
Ricerche condotte da Lisa Stowers e Fabio Papes dello Scripps Research Institute hanno dimostrato che il MUP, presente nelle urine dei gatti, è un potente agente di deterrenza per i topi. I topi, infatti, sono dotati di un "sensore nasale" specifico per il MUP che, una volta attivato, innesca una risposta di fuga immediata.
Effetti del MUP sui topi:
L'inalazione del MUP provoca nei topi una serie di reazioni fisiologiche e comportamentali indicative di stress e paura. Aumenta la frequenza cardiaca e respiratoria, i topi si irrigidiscono e assumono una postura di difesa, e cercano disperatamente di fuggire.
Disattivazione del sensore del MUP:
La disattivazione del "sensore nasale per MUP" nei topi ha un effetto sorprendente: i roditori perdono la loro naturale paura dei gatti e assumono un comportamento insolitamente coraggioso. Di fronte a un gatto, anche di aspetto minaccioso, i topi rimangono fermi e non mostrano alcun segno di timore.
Implicazioni per la caccia:
La scoperta del MUP e del suo effetto sui topi offre una nuova prospettiva sulla caccia felina. Il rilascio involontario di MUP con le urine funge da potente deterrente per i topi, facilitando la caccia dei gatti.
Comunicazione interspecifica:
Il MUP è un esempio di cairormone, una classe di molecole che fungono da messaggeri chimici tra animali di specie diverse. La scoperta del MUP apre nuove frontiere nello studio della comunicazione interspecifica e del suo ruolo nella coevoluzione di predatori e prede.
Conclusione:
La chimica della paura gioca un ruolo fondamentale nella relazione tra gatti e topi. Il MUP, la "molecola della paura", è un potente strumento di caccia che permette ai gatti di dominare i loro nemici naturali. La scoperta di questa molecola apre nuove strade per la ricerca sulla comunicazione animale e sulle interazioni tra specie diverse.